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Roma: la suddivisione toponomastica

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Roma è suddivisa toponomasticamente in 22 rioni, 35 quartieri, 6 suburbii e 53 zone, per un totale di 116 comprensori, ovvero parti di territorio rilevanti urbanisticamente e per popolazione. Tale suddivisione risale al 6 marzo 1992 ed è tuttora in vigore.

I rioni di Roma, identificati dalla lettera R, costituiscono il primo livello di suddivisione toponomastica di Roma. I rioni prendono ispirazione dalle regiones augustee, ovvero le zone in cui era suddiviso il territorio romano nell'antichità.

Nel corso del Medioevo, il territorio venne suddiviso in 12 nuove parti e, alla fine del XIII secolo, il loro numero salì a 13, con l'aggiunta di Trastevere. Nel 1586, nel pieno del Rinascimento, Papa Sisto V aggiunse un quattordicesimo rione nella zona di San Pietro, denominato Borgo.

Quando Roma fu nominata capitale d’Italia, si rese necessario creare nuovi centri urbani che accogliessero la popolazione proveniente dal resto della Penisola. Nel 1874, i rioni divennero dunque 15 con l'aggiunta dell'Esquilino.

Nel 1921, furono istituiti 7 nuovi rioni e, ad ognuno, venne assegnato un suo stemma. Con l'istituzione dell’ultimo rione, Prati, nacquero i quartieri.

I quartieri di Roma, identificati dalla lettera Q, sono ben 35 e circondano il centro storico, fuori dalle Mura aureliane.

I quartieri hanno ognuno un proprio nome e una propria storia. Ad esempio, il quartiere della Garbatella deve il suo nome a “garbata”, il sistema di coltivazione dei vigneti presenti sulle sue colline. Esiste anche una leggenda che qui vi abitasse un’ostessa proprietaria di una locanda, che aveva belle fattezze e i modi garbati. Il quartiere Gianicolense, invece, è comunemente conosciuto come Monteverde, nome che deriva dal tufo giallo-verde che si estraeva anticamente dalla collina su cui fu costruito io quartiere. 

Al di là dei quartieri, ci sono i suburbi,  ovvero quei territori che uniscono i quartieri alle zone periferiche. Identificati dalla lettera s, i suburbi sono 6 in totale e hanno subito diversi cambiamenti nei secoli. 

Istituiti nel 1926, furono inizialmente dieci, poi undici, dodici, di nuovo undici, sette e, infine, sei. Essi avevano gli stessi nomi dei loro rispettivi quartieri - suburbio Tiburtino. E proprio alcuni quartieri hanno assorbito i suburbi, ingrandendone i confini. Altri suburbi sono stati soppressi e sono stati trasformati in nuovi quartieri. 

Abbiamo infine 53 zone, ovvero i territori che costituiscono l’Agro Romano. Identificate dalla lettera z, le zone rappresentano la classificazione topografica della campagna romana, in parte abitata. 

Fino al 1951, l’agro romano non fu oggetto di alcuna ripartizione. Un primo tentativo di censimento avvenne nel 1961, quando furono istituite 59 zone. 

Nel 1992, avvenne una sostanziale riduzione e istituito il comune di Fiumicino, ricavato da 6 zone del comune di Roma: le zone Isola Sacra, Fiumicino, Fregene, Maccarese Sud, Torrimpietra e Palidoro, nonché parte di Maccarese Nord e una piccola parte di Castel di Guido e Ponte Galeria.

Fin dalla sua fondazione, Visceglia si è interessata alla toponomastica della città: tra le prime pubblicazioni "Guida toponomastica di Roma"(1930).

Oggi, l’archivio storico della cartografica dispone di una serie di mappe con i limiti amministrativi della città di Roma, utili a tutte le persone ed enti che vogliano conoscere in maniera approfondita il territorio abitato. 

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