Differenze fra la proiezione di Peters e quella di Mercatore

Conoscere le differenze fra la proiezione di Peters e quella di Mercatore è di fondamentale importanza non solo per gli appassionati di studi geografici, ma per chiunque desideri approfondire il ruolo della cartografia nell'evoluzione di ogni ambito del sapere.

Le carte geografiche di Mercatore e di Peters, infatti, rappresentano due differenti modalità di rappresentare il globo terrestre su superficie piana.

In base allo stadio conoscitivo della loro epoca, ma anche alle geniali intuizioni dei loro autori, tali elaborati ci forniscono una preziosa testimonianza di come l'intelligenza umana abbia cercato di creare sistemi sempre più conformi alla realtà per localizzare con un'unica visione d'insieme i vari punti della Terra.

La proiezione di Mercatore, opera del cartografo fiammingo Gerhard Kremer (1512-1594) il cui nome fu poi latinizzato in Gerardus Mercator, viene ottenuta con lo sviluppo cilindrico diretto modificato da una procedura mista geometrico-analitica che rende i meridiani paralleli fra loro (mentre nella realtà essi convergono ai poli).

In questo modo, i meridiani e paralleli si presentano sempre perpendicolari fra loro a formare angoli retti, con lo svantaggio di un grado di distorsione sempre più elevato man mano che ci si allontana dall'equatore.

Con tale rappresentazione, inoltre, i due poli geografici vengono proiettati ad una distanza infinita, ed è quindi impossibile rappresentarli.

Negli anni Settanta del XX secolo, lo storico e geografo tedesco Arno Peters (1916-2002) si ispira ad un'intuizione già avuta alla fine dell'Ottocento dallo scozzese James Gall e concepisce una nuova proiezione contrapposta a quella conforme e cilindrica di Gerardo Mercatore.

Della carta geografica di Mercatore, la proiezione di Peters si propone di superare l'effetto di distorsione, così da conservare le proporzioni reali.

A tale scopo, la carta geografica di Peters scompone il mondo in 100 parti orizzontali e 100 verticali e mantiene sempre ortogonali, su un piano bidimensionale, i meridiani e i paralleli.

Nella proiezione di Peters, quindi, la superficie di ogni elemento cartografato è proporzionale alla sua vera estensione nello spazio; al contrario, nella proiezione di Mercatore esiste un ingrandimento degli elementi più vicini ai poli e una riduzione di quelli più prossimi all'Equatore.