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La Storia delle Mappe Dalle Prime Rappresentazioni alle Tecnologie Moderne

La Storia delle Mappe Dalle Prime Rappresentazioni alle Tecnologie Moderne

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La Storia delle Mappe Dalle Prime Rappresentazioni alle Tecnologie Moderne ci mostra come l'esigenza di rappresentare lo spazio sia profondamente radicata nell'uomo.

Tra i più antichi esempi di carta geografica ci sono una planimetria e una mappa stradale, ovvero la tavoletta d'argilla babilonese con un frammento di piantina della città di Nippur (1.500 a.C.) e l'egiziano "Papiro delle miniere d'oro", risalente probabilmente al regno di Seti I, che riporta il percorso fra diverse miniere aurifere.

Il primo planisfero di cui abbiamo notizia proviene invece dalla Grecia classica e si attribuisce ad Anassimandro (VII-VI secolo a.C.): dalle fonti sappiamo infatti che il filosofo aveva disegnato una carta del mondo con una Terra di forma cilindrica.

Nei pensatori successivi si evidenzia una sempre maggiore propensione a considerare la Terra come una sfera. Alla cultura greca si devono anche altre importanti intuizioni, come il sistema delle coordinate geografiche, che compare per la prima volta verso il IV secolo a.C.

Nei primi anni Duemila è stato rinvenuto un prezioso reperto cartografico tutto italiano: si tratta della "Mappa di Soleto" (V secolo a.C.), redatta dagli antichi abitanti del Salento per rappresentare la loro terra.

All'età romana imperiale appartiene la "Geografia" di Claudio Tolomeo (II sec. d.C.), considerata ancora oggi tra le più grandi opere geografiche di tutti i tempi.

La Storia delle Mappe Dalle Prime Rappresentazioni alle Tecnologie Moderne

Il medioevo assiste ad una grande evoluzione degli studi cartografici a partire dal IX secolo, soprattutto nel mondo arabo.

Forte di scuole avanzate e di studiosi eminenti, la cartografia islamica realizza mappamondi e carte di altissima precisione dove le scoperte dei viaggiatori si uniscono alle conoscenze, sempre più avanzate, di matematica e di astronomia, nonché all'autorità dei cartografi più antichi (come Tolomeo). Ne è un esempio il "Libro di Ruggero" del geografo Al-Idrisi, attivo nella Sicilia normanna (XII sec.).

Nel medioevo occidentale circolano soprattutto tre tipologie di mappe:

- le "Mappae Mundi", mappamondi di matrice religiosa che collocano a Gerusalemme il centro del mondo;

- i "Portolani", raffiguranti le coste e quindi utilizzati per navigare;

- i "Planisferi Tolemaici", ovvero versioni "aggiornate" della Geografia di Tolomeo.

La scoperta dell'America (1492) dà impulso alla pubblicazione di planisferi come il "Planisfero di Waldseemüller e Ringmann"(1507) dove per la prima volta viene riportata l'indicazione "America".

Ma il Cinquecento è soprattutto il secolo di Gerardo Mercatore, autore della celebre Proiezione (1569) studiata appositamente per la navigazione e destinata a un grandissimo successo.

Dal Seicento in poi si intensifica la produzione di atlanti e carte del mondo; inoltre, acquisiscono sempre più rilievo i mappamondi sferici in legno e metallo, richiesti non solo per il loro aspetto funzionale ma anche come pregevoli pezzi d'arredo.

Si arriva quindi alla "cartografia scientifica" del XIX secolo, con la comparsa di nuove strumentazioni per ottenere misurazioni e riferimenti geografici della massima precisione; le numerose campagne militari, in particolare, influiscono sullo sviluppo della topografia.

In tutta Europa si assiste alla diffusione di Istituti Geografici e di case editrici specializzate in cartografia.

Nei primi decenni del Novecento vengono messi a punto sistemi di stampa per migliorare la definizione delle mappe. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, accanto alle carte geografiche scolastiche, il prodotto di punta del mondo cartografico diventa la cartina stradale: in questo periodo, infatti, l'automobile è già diffusa su larga scala, e ciò rende necessario un efficace mezzo di orientamento, sia per gli spostamenti brevi che per quelli su lunghe distanze.

A partire dagli Ottanta e Novanta del Novecento, tecnologie sempre più moderne legate all'informatizzazione, al web e ai sistemi satellitari (specialmente con l'uso del GPS e delle mappe on line), portano alla nascita di una cartografia “virtuale” accanto a quella cartacea.

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